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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Pesca dell’aragosta, l’assessore Prato chiede modifica taglia di cattura

La taglia minima di pesca dell’aragosta dev’essere rivista. Lo chiede in una lettera l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato, che ha scritto al ministro per le Politiche agricole Luca Zaia di farsi portavoce con l’Unione europea della richiesta del mondo della piccola pesca della Sardegna.

Il comparto si sente fortemente penalizzato dal regolamento comunitario 1967/2006, che stabilisce una taglia minima di cattura di 90 millimetri di lunghezza del carapace. Nella lettera, l’assessore Prato chiede di attivare una forte iniziativa politica in sede comunitaria per promuovere la modifica del regolamento o, in alternativa, l’introduzione di una deroga temporanea e di un margine di tolleranza non inferiore al 20 per cento degli esemplari catturati, in maniera tale da non penalizzare eccessivamente i pescatori isolani. Essendo in vigore un regolamento comunitario, infatti, per modificarlo non è sufficiente un provvedimento regionale.

Un mese fa, i rappresentanti del settore avevano presentato proprio alla Regione un documento nel quale si evidenziava come il 70 per cento delle catture di aragosta riguardasse esemplari di taglia inferiore alla taglia minima oggi consentita dalle normative Ue. Inoltre, i problemi del comparto erano stati ribaditi dalle organizzazioni di categoria nell’ultimo Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca, nella seduta del 6 aprile.

Oggi la pesca del crostaceo, che riveste un’importanza strategica per l’economia del comparto, coinvolge oltre il 25% delle imbarcazioni di pesca artigianale e viene esercitata principalmente lungo la costa occidentale della Sardegna tra 30 e 200 metri di profondità. Per tutelare al meglio questa risorsa, inoltre, la Regione ha predisposto l’avvio del Piano di ripopolamento dell’aragosta, che prevede l’istituzione di nuove aree di ripopolamento che saranno gestite direttamente dagli operatori della pesca artigianale con la collaborazione dell’università, alla quale è affidata la responsabilità tecnico-scientifica del progetto.


12.05.2009