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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Prato replica a Coldiretti: "Basta polemiche strumentali, lavoriamo a soluzioni unitarie per l'agricoltura sarda"

CAGLIARI, 4 MARZO 2011 - "In un momento di grave crisi dell'agricoltura a livello nazionale e internazionale, acuito dalla frammentazione delle nostre imprese, ora non serve davvero a nulla fare polemica, quanto invece lavorare per soluzioni unitarie". È la replica dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, a quanto dichiarato oggi dal presidente di Coldiretti Sardegna Marco Scalas.

"È ingiusto quanto falso - prosegue Prato - accusare il presidente Cappellacci e l’assessore dell’Agricoltura di tutti i mali del comparto e del disastro dei Consorzi di bonifica, a favore dei quali questa Giunta ha erogato risorse come mai nessun'altra, nonostante le difficoltà finanziarie del bilancio regionale e tappandosi il naso per la legge 6/2008 che li ha svuotati di funzioni utili e riempiti solo di costi. Nei giorni scorsi è stata presentata una proposta di riforma della legge che non può non essere condivisibile nei contenuti dal mondo agricolo: era stata invitata anche Coldiretti, che ha preferito non partecipare e ci dispiace perché si sarebbe potuto iniziare a discuterla, a migliorarla, a creare il consenso necessario perché diventi legge".


L'assessore respinge al mittente le accuse alla Giunta di aver fatto solo promesse: "Ogni impegno assunto da questo Esecutivo, presidente e assessore, lo stanno mantenendo con programmi, due leggi di settore, e risorse per un settore quale l’agricoltura sarda che mai, prima d’ora, aveva avuto piani concreti per affrontare non solo le emergenze (prima fra tutte quella del comparto ovi-caprino) ma anche per attuare interventi strutturali anticrisi. Semmai, sono la politica e anche Coldiretti ad aver puntato, negli ultimi trent’anni, solamente su aiuti a pioggia che non hanno fatto altro che infiacchire le gambe delle aziende e degli operatori agricoli, avvicinandoli al baratro. Prima di guardare in casa d’altri, anche Coldiretti si interroghi sulle proprie responsabilità, si chieda come mai nell’ultimo anno tanta gente si è sentita in dovere di aderire a nuovi movimenti o rappresentanze diverse dalla loro. Certo, il fatto che negli ultimi due anni questa organizzazione abbia cambiato tre direttori la dice lunga sull’utilità dei turn-over e dei cambi in corsa. L’auspicio è che ora che alla direzione regionale torna un giovane sardo, capace e competente, si possa riprendere il filo di un dialogo interrotto a Villa Devoto (è doveroso ricordarlo) per volontà unilaterale. È ora di lavorare a soluzioni strutturali in modo unitario, lasciando ad altri le polemiche strumentali che con l’agricoltura non devono avere nulla a che fare”, conclude Prato.


05.03.2011