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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Ovi-caprino, aggregazione dell'offerta: pubblicata la graduatoria per 11 milioni

CAGLIARI, 28 GENNAIO 2011 - È stata pubblicata sul sito della Regione Sardegna la graduatoria dei beneficiari per gli aiuti previsti dall’articolo 5 della legge regionale 15/2010 sull’agricoltura. Si tratta dei primi 11 milioni di euro (annualità 2010) che incentivano l’aggregazione e il miglioramento dell’offerta produttiva nel comparto ovi-caprino isolano.

A beneficiare dei sostegni del bando regionale, curato dall’assessorato della Programmazione e dal Centro regionale di Programmazione, saranno 28 tra cooperative e consorzi e 3 industriali del comparto settore-caseario divisi in 4 gruppi: Agriexport, Il Consorzio, Consortile Montes, Consorzio latte.

"È un altro tassello del mosaico che la Regione sta componendo per salvare e rilanciare il settore con interventi anticrisi ma soprattutto con azioni a medio e lungo termine”, commentano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato.

La graduatoria inoltre dimostra come questo intervento non vada a favorire gli “industriali del latte”, ma vada a incidere sulle esigenze del sistema cooperativo lattiero-caseario sardo, che più di tutti ha attraversato momenti di difficoltà.

Un punto di vista che il Presidente della Giunta e il suo assessore condividono: "Gli 11 milioni di euro previsti, insieme ai 16 milioni di euro erogati per le aziende agropastorali nell’ottica dell’aggregazione e del pagamento del latte a qualità, uniti al bando a favore degli indigenti per smaltire le eccedenze di formaggio, rappresentano interventi importanti per arginare la crisi degli ultimi anni. In particolare tali misure hanno scongiurato il rischio che molte imprese cooperative non aprissero la stagione casearia in corso ed evitato che il prezzo del latte, rimasto senza padrone, precipitasse".

Dalle prime analisi effettuate a campione su alcuni trasformatori, si stima che il prezzo del latte a saldo dovrebbe attestarsi su un minimo di 75 centesimi. "Considerando lo scenario dell’anno scorso è già un risultato e dimostra come almeno il peggio sembri passato, anche se è solo un altro passo per archiviare definitivamente una delle crisi più pesanti dal Dopoguerra", continua l’assessore dell’Agricoltura.

Per quanto riguarda in particolare la produzione di Pecorino romano, per il 2011 si prevede di produrne il 20 per cento in meno rispetto all’anno scorso e al prezzo minimo di 5 euro al chilo: ciò contribuirà sia ad accrescerne il valore, sia a stabilizzare il suo prezzo nel tempo. Parallelamente, partirà la produzione di formaggi alternativi (su cui l’agenzia Agris è già al lavoro), in grado di diversificare l’offerta e venire incontro alle esigenze del mercato e ai gusti del consumatore di oggi.


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28.01.2011