ROMA, 6 SETTEMBRE 2010 - Acquisto del pecorino per gli indigenti, ristrutturazione del debito delle imprese, ripristino della fiscalizzazione degli oneri previdenziali per le zone montane e svantaggiate. E ancora, reintroduzione del bonus gasolio per le serre, miglior accesso al credito, informazioni sulle dinamiche di mercato, anticipazione dei pagamenti comunitari (Pac) e tempestività nei pagamenti delle indennità compensative del Psr. Sono questi alcuni degli interventi pilastro che l’assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna, Andrea Prato discuterà oggi al ministero delle Politiche Agricole nel corso degli Stati generali sulla pastorizia.
"Si tratta - ha detto Prato - di una serie di richieste a risoluzione immediata studiate e condivise con le organizzazioni agricole e le regioni italiane, cui saranno chiamate ad aderire anche le istituzioni nazionali: dal ministero delle Politiche Agricole a quello degli Esteri, dall’Agea all’Ismea.
Nella piattaforma unitaria che presentiamo oggi sono previste anche misure di medio e lungo periodo. Nel medio, la valorizzazione dell’agnello italiano, l’incremento degli aiuti relativi al sostegno della qualità del latte, le attività di promozione e di sostegno alla domanda italiana.
Nel lungo termine: la costituzione di un tavolo nazionale permanente per il settore, la revisione del disciplinare e della classificazione dei pecorini Dop, il piano nazionale di settore, la campagna di educazione alimentare, il rafforzamento dell’export a difesa delle produzioni tutelate".
"Sono convinto - ha aggiunto l’assessore - che un piano programmatico unitario possa servire ad arginare una crisi che ha origini antiche e che oggi è a un punto di non ritorno. L'appello all’unità va alle organizzazioni agricole, affinché giungano ad una piattaforma comune; ci auspichiamo anche un atteggiamento più collaborativo nei confronti delle associazioni da parte del Movimento Pastori Sardi, al quale dovrà però essere riconosciuto il merito di aver contribuito in maniera importante ad amplificare una battaglia iniziata un anno fa".
"Su queste basi - ha concluso Prato - dobbiamo lanciare tutti i salvagente che abbiamo a disposizione per salvare il settore ma solo a condizione che, allo stesso tempo, si cambi la struttura della filiera. Oggi pomeriggio ci auguriamo si possa manifestare una presa di coscienza comune e senza conflitti da parte delle organizzazioni, necessaria affinché non abbia la meglio chi fino a oggi non ha difeso né pecore né pastori".
06.09.2010