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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Crisi comparto ovino, nuovo appello della regione all’unità del mondo agricolo sardo

CAGLIARI, 30 AGOSTO 2010 - Nuovo appello all’unità del mondo agricolo sardo da parte dell’assessore regionale dell’Agricoltura. In vista dell’incontro politico previsto per lunedì prossimo al ministero a Roma, l’assessore Andrea Prato raccoglie e rilancia l’invito che arriva anche dal ministro Giancarlo Galan che in queste ore, è scritto in una nota del dicastero, “sta provvedendo a coinvolgere tutti i soggetti interessati senza alcuna volontà di esclusione. L'obiettivo è trovare delle soluzioni condivise che possano aiutare il comparto in questo particolare momento".

L’assessore da parte sua precisa che la Regione non ha mai voluto arrivare ad accordi di parte con una o l’altra delle componenti del tavolo, ma ha sempre lavorato per raggiungere intese unitarie tra tutti i soggetti: associazioni agricole, industriali, consorzio del Pecorino Romano e cooperative (queste ultime verranno convocate nei prossimi giorni).

“La situazione è talmente drammatica – sottolinea Prato - che chi farà in futuro fughe in avanti per dimostrare all'altro di saperne sempre più degli altri potrebbe costare il presente e il futuro di troppa gente. Oggi più che mai occorre l'aiuto e la collaborazione di tutti: Giunta, Consiglio regionale senza distinzioni tra maggioranza e opposizione, Governo, organizzazioni agricole e soprattutto pastori”.

La Regione lunedì si presenterà al tavolo con il ministro Galan con un piano programmatico unitario che prenderà spunto dai numerosi suggerimenti di maggioranza, opposizione, associazioni di categoria e si arricchirà dei contributi che il ministro vorrà inserire anche dopo aver ascoltato i partecipanti. “Ogni risultato che arriverà - precisa Prato - sarà grazie alla collaborazione di tutti”.
”La ricetta per salvare la nostra economia agricola è chiara: trovare le risorse e le norme lecite per creare un "ponticello" che consenta al comparto di sopravvivere, con aiuti su tutta la filiera, ma solo a condizione che allo stesso tempo si cambi la struttura del comparto ovino sardo. È necessario innovare il settore, dargli una governance che aggreghi l'offerta, diversifichi la produzione (oggi troppo sbilanciata sul Pecorino Romano), orienti le produzioni verso vendite sicure. Se le due azioni (emergenza e interventi di prospettiva) non saranno simultanee e condivise, la fine della pastorizia in Sardegna sarà inevitabile”, conclude l’assessore.


30.08.2010