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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Fronte comune per salvare il comparto ovino della Sardegna

Lavorazione del latte
Macomer, 3 giugno 2010 - Regione, agenzie agricole, Sfirs, organizzazioni del settore primario e Consorzio Latte si sono riuniti oggi a Macomer per condividere la strategia da attuare subito per la salvaguardia del settore più importante dell’economia agricola dell’Isola. Al centro del vertice, tenutosi nella sede del Consorzio Latte e presieduto dall’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato, la definizione delle modalità operative della “stanza di compensazione”, il progetto lanciato qualche mese fa dalla Regione per governare la crisi e rilanciare il comparto. “Oggi siamo tutti d’accordo che non c’è più tempo – ha spiegato l’assessore – e urgono soluzioni di emergenza per salvare le aziende e gli allevatori della Sardegna e quindi, di conseguenza, il mondo della trasformazione.

Di fatto, con tutti gli attori della filiera (produttori, associazioni di categoria, cooperative e trasformazione), concordiamo che dobbiamo adottare rimedi che possano offrire un salvagente alle imprese, come se stessimo “commissariando” il settore, e stabilire insieme la politica di governo del comparto anche per i prossimi anni. Stiamo definendo gli ultimi dettagli per avviare la “stanza di compensazione” con Sfirs e Consorzio Latte”. Già il prossimo 11 giugno ci sarà un nuovo incontro tra Consorzio Latte, organizzazioni agricole e Sfirs per il protocollo da sottoscrivere con la Regione, mentre il 14 sempre a Macomer verranno convocate le banche e i Consorzi fidi ai quali sarà presentato il progetto.

Tra i primi obiettivi da raggiungere, oltre al superamento della crisi contingente e alla definizione delle strategie per il 2011, il pagamento del latte a qualità e non più al litro come avviene oggi. Fattore questo (su cui oggi tutti i presenti hanno convenuto) che concorrerà a valorizzare la materia prima e il lavoro di chi sta in campagna. A brevissimo sarà studiata una griglia apposita, che sarà sottoposta a tutta la filiera per la sua condivisione, che conterrà premialità, franchigie e penalità in base al rapporto grasso/proteine del latte. Inoltre, la Regione investirà delle risorse per acquistare dei latto-prelevatori utili ad avere dati certi e univoci sui prelievi.
Ancora, tutte le aziende che avranno necessità di risorse finanziarie, garanzie bancarie e di collocare i prodotti tramite il Consorzio Latte dovranno sottoscrivere l'impegno di condividere con la “stanza di compensazione” tutte le strategie aziendali fino a quando non torneranno alla normale operatività. La Regione inoltre combatterà l'abusivismo produttivo e solo da vere aziende agricole sarà consentita la trasformazione di formaggi a denominazione d'origine.

Altro obiettivo della “stanza di compensazione”: il supporto produttivo e commerciale alle aziende, soprattutto a quelle più piccole che fino a oggi hanno avuto difficoltà ad affacciarsi nei mercati. A questo proposito, l’assessore Prato ha illustrato quelle che saranno le funzioni nuove del Consorzio Latte: diventare un attore commerciale in modo tale da cercare nuovi mercati e sperimentare nuovi prodotti caseari.
D’accordo con Prato il presidente del Consorzio: “Noi siamo pronti – ha detto Salvatore Meloni - anzi è auspicabile che il piano sia operativo al massimo entro agosto, altrimenti tutto potrebbe essere inutile. Il Consorzio lavorerà per tutto il comparto in maniera solidale e partecipativa, mettendo a sistema esperienze, sinergie e logistica”.

Da parte loro, le associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia hanno posto l’accento sull’esigenza di avviare subito tutti i sistemi per salvare le aziende di allevamento. In particolare, hanno sollevato l’esigenza di poter tutelare primariamente il mondo della produzione, di avere dati sicuri e certificati sulla produzione di latte e formaggi tramite la costituzione di un Osservatorio e di tutelare non solo il Pecorino Romano ma anche gli altri prodotti caseari ovini.


04.06.2010