La particolare biodiversità delle viti selvatiche e coltivate e gli studi in campo storico e archeologico evidenziano il valore della vitivinicoltura della Sardegna. Se ne è parlato a "Sardinia insula vini", l'incontro del 5 aprile organizzato ad Amburgo dai
GAL provenienti dalla Sardegna (Monte Linas, Logudoro Goceano, Mare Monti e Montiferru Barigadu Sinis) e dall’Istituto di Cultura Italiana di Amburgo, organismo ufficiale del Governo Italiano alle dirette dipendenze del Ministero degli Esteri.
L’ incontro, finalizzato ad illustrare ad un pubblico di appassionati ed esperti le peculiarità delle produzioni isolane, con particolare riferimento ai vini, ha preceduto la presentazione di alcune produzioni alimentari di eccellenza provenienti dai
GAL sardi.
Galleria immagini: patrimonio di storia e biodiversità della vitivinicoltura sarda
Durante la giornata sono state presentate due relazioni. La prima, realizzata da Mario Sanges della Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro, ha illustrato le prove storiche ed archeologiche a sostegno dell’antichità della vitivinicoltura sarda. Gianni Lovicu, del Dipartimento per la Ricerca nella Arboricoltura dell'agenzia Agris Sardegna, ha invece evidenziato la particolare biodiversità relativa sia alle viti selvatiche che ai vitigni coltivati, anche minori, che caratterizzano la vitivinicoltura isolana.
Galleria immagini: La vite e il vino in Sardegna dalla preistoria al mondo antico
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