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La filiera del karité in Benin

Filiera del karité in Benin: individuazione dei profili pedologici
Agris Sardegna, in partenariato con altre istituzioni regionali e universitarie guidate dal Cirem, sezione Centro ricerche economiche Nord-Sud (Crenos) dell’Università di Cagliari, partecipa a un progetto di sviluppo locale nello stato del Benin, dal titolo “Le donne e la filiera del karité: crescita del valore aggiunto per lo sviluppo locale del Benin”.

Il progetto è realizzato nell’ambito dell'attività di cooperazione internazionale finanziata dalla L.R. 19/96, e vede coinvolti i settori Pedologia e laboratorio di analisi chimico-fisiche del Dipartimento per la ricerca nelle produzioni vegetali di Agris.

Galleria fotografica
  • Filiera del karité in Benin: profili pedologici del terreno
  • Filiera del karité in Benin: incontro con le autorità locali
  • Filiera del karité in Benin: albero di Karitè
  • Filiera del karité in Benin:  tecnici con la popolazione



Il karité è una specie arborea spontanea tipica delle regioni semi-aride del sub Sahara dell'Africa occidentale, nota come zona soudaniana, che comprende anche il Burkina Faso, il Senegal, la Costa d'Avorio, Ghana, Gambia, Nigeria, Ciad e Togo. Il karité è molto apprezzato dalle comunità locali, in quanto fornisce numerosi prodotti di largo impiego soprattutto in campo alimentare, cosmetico e farmacologico. Da diversi anni, il karité ha raggiunto un considerevole interesse internazionale ed è richiesto da molte industrie alimentari e cosmetiche europee e giapponesi, costituendo perciò una risorsa naturale di grande valore strategico per lo sviluppo economico del paese. La lavorazione delle noci del karitè per la produzione del burro è un lavoro interamente svolto dalle donne che traggono da ciò la loro principale fonte di reddito. Il prodotto sul mercato attualmente non trova una facile collocazione sia per la forte concorrenza da parte delle società multinazionali, sia per la scarsa organizzazione commerciale della filiera a livello locale.

Il progetto in corso rappresenta la terza fase di una ricerca avviata nel 2004 dal Crenos e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Cagliari, in collaborazione con la Ong GNO’NU di Cagliari e la facoltà di Agronomia dell’Università di Parakou in Benin. Gli obiettivi inizialmente focalizzati sulla concessione del microcredito alle donne che lavorano il burro ed alla definizione dei fattori ecologici limitanti la crescita e lo sviluppo della pianta del karitè, hanno visto in questa fase l’approfondimento del contesto socio-economico e ambientale nelle aree di produzione, soprattutto in relazione agli aspetti di qualificazione del prodotto e di caratterizzazione pedologica e vegetazionale.
Agris, nell’attuale progetto, ha curato in particolare lo studio del processo di trasformazione delle noci ai fini di una certificazione di qualità del prodotto finale e lo studio pedologico del primo esempio di coltivazione di karitè in Benin realizzato nella regione del Borgou a nord di Parakou.

In questa fase sono state in particolare effettuate le visite nei villaggi in cui è stato concesso il microcredito, sono state seguite le fasi dell’intero ciclo di trasformazione per verificare la possibilità di una standardizzazione del processo, è stata svolta attività di formazione alle donne riunite in cooperative che producono il burro di karitè in vista di una commercializzazione del prodotto nel canale equo-solidale.
Nelle medesime aree è stata inoltre effettuata una campagna di profili pedologici e di campionamento dei suoli. Le analisi, attualmente in corso presso i laboratori dell’Agris, si integreranno con gli studi forestali e vegetazionali portati avanti dai ricercatori dell’Università di Parakou e contribuiranno a caratterizzare l’ambiente di provenienza delle noci per metterlo in relazione con la qualità del burro proveniente dalle aree di produzione visitate.

A conclusione del progetto sarà organizzata una giornata informativaattraverso la quale saranno resi noti i risultati ed esaminate le possibili iniziative di ricerca nell’ambito della legge di cooperazione.


30.04.2009