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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Il comparto suinicolo in Sardegna

Scrofette al pascolo
Conoscere le caratteristiche degli allevamenti sardi è premessa fondamentale per valutare la reale consistenza del patrimonio suinicolo isolano, soprattutto alla luce dei dati Istat che parlano di circa 87.000 scrofe con 250.000 animali distribuiti in 16.500 aziende. Considerare il comparto suinicolo partendo da questi dati ci obbliga a fare una riflessione tra le aziende in grado di fornire un reddito reale e quelle che invece operano con produzioni per lo più destinate all'autoconsumo o ad un piccolo commercio locale basato sul tradizionale suinetto e su pochi suini grassi destinati alla trasformazione e delle quali si conosce poco o nulla. Infatti un patrimonio di 87 mila scrofe dovrebbe produrre circa 1 milione e 600mila suini che non solo sarebbero in grado di soddisfare tutto il fabbisogno regionale ma addirittura collocherebbe la Sardegna tra le regioni esportatrici con un surplus di due terzi della produzione, mentre sappiamo per certo che la nostra regione è fortemente deficitaria nel comparto.

Consumi
In Sardegna, ogni anno, vengono consumati 500.000 q.li di carne suina (circa 32 kg pro capite), il 35% dei quali sotto forma di prodotti trasformati. Le produzioni sarde coprono appena il 50% del fabbisogno. La pratica di questo allevamento è diffusa su tutta la regione, più specializzata in provincia di Cagliari, un pò meno nelle altre provincie dove, soprattutto nel Nuorese, esistono molte zone dove si pratica ancora il sistema allo stato brado.

Consistenza
E' perciò necessario, prima di procedere ad ulteriori elaborazioni fare una pausa di riflessione per capire meglio la reale situazione. In Sardegna come è noto esiste la consuetudine di consumare il suinetto da latte, spesso prodotto da una o poche scrofe, annesse all'azienda agropastorale o addirittura gestite da allevatori improvvisati proprietari anche di una sola scrofa che per questo vengono annoverati tra gli allevatori di suini anche se sono occupati in attività per nulla attinenti all'allevamento.

Indagine conoscitiva
Questa riflessione è supportata anche da un'indagine condotta dall'ERSAT, riguardante gli allevamenti con almeno 15 scrofe presenti da cui emerge che le aziende in grado di garantire le condizioni minime indispensabili di reddito agli allevatori sono meno di 300 in tutta l'Isola .
Per cio che concerne le tipologie di animali allevati, in particolare per la provincia di Cagliari in conseguenza della maggiore specializzazione degli allevamenti, predomina la presenza di animali ibridi che costituiscono un mercato oggi completamente dipendente dall'esterno

Area n° 1 - Provincia di Cagliari
L'allevamento interessa praticamente tutti i comuni della provincia. Gli allevamenti del campione censito dall'ERSAT e, quindi, con più di 15 scrofe sono 132. In questa provincia operano le aziende più organizzate nella produzione del magrone da banco; sono rappresentate però anche le altre realtà produttive. Nell'area sono presenti anche 13 mattatoi, distinti in 10 pubblici e 3 privati. Per comodità distinguiamo nell'ambito della provincia tre subaree: 1.a Medio Campidano sino a Cagliari. Interessa la fascia che va, grosso modo, da Sardara sino a Cagliari, comprendente la Marmilla, la Trexenta, il Guspinese e il Parteolla. E' la zona più specializzata di tutta la Sardegna. In quest'area troviamo le aziende meglio organizzate e più produttive nate quasi tutte col primo piano di eradicazione della Peste Suina Africana. 1.b Zona Orientale. Interessa soprattutto il Sarrabus Gerrei. La suinicoltura è, in questa area, poco sviluppata e in generale assai arretrata. Non si conoscono realtà degne di nota salvo rare eccezioni. 1.c Zona Occidentale. Interessa in particolare il territorio del Sulcis Iglesiente. Esiste in quest'area una situazione variegata con buone realtà nei territori dei comuni di Siliqua, Vallermosa, Domusnovas e Portoscuso. Nel restante territorio sussistono solo realtà minori di allevamenti gestiti con metodi tradizionali con poche infrastrutture.

Area n° 2 - Provincia di Sassari
Se si esclude tutta la Gallura dove la suinicoltura è praticamente inesistente, la situazione della provincia alterna realtà molto buone nella zona Goceano Logudoro e nel Sassarese a forme più tradizionali, di piccole dimensioni, sparse un po' dappertutto, spesso associate ad aziende ovi-caprine. Sul territorio operano 27 mattatoi; tra questi 6 sono privati e 3 in ristrutturazione.

Area n° 3 - Provincia di Oristano
La situazione può essere considerata sovrapponibile a quella della provincia di Sassari. La norma è l'alternanza di buone realtà produttive a forme di allevamento tradizionale che per contro, in questa provincia, spesso sono rappresentate da aziende di dimensioni superiori alla media, con discrete produzioni basate quasi esclusivamente sul suinetto da latte o sul lattone da ristallo. Nella provincia operano 8 mattatoi, più 1 in via di ristrutturazione.

Area n° °4 - Provincia di Nuoro
Possiamo distinguere nella provincia tre subaree omogenee. 4.a Zona Settentrionale Grosso modo corrisponde al territorio delle Baronie, dove la suinicoltura è rappresentata da piccole aziende, raramente organizzate secondo i canoni della razionalità, che producono quasi esclusivamente suinetti da latte. In quest'area, così come in tutto il resto della provincia, il suinetto da latte costituisce la produzione principale con la differenza che il peso alla macellazione è leggermente più elevato che altrove: 9-12 kg contro i tradizionali 5-8 kg. Nella zona operano importanti industrie di trasformazione che, però, non utilizzano materia prima sarda, ma estera.. 4.b Zona Centrale Corrisponde al territorio che partendo dal Mandrolisai-Sarcidano, comprende tutte le Barbagie. E' caratterizzata dal frequente ricorso alla forma di allevamento semiestensiva. Spesso sono presenti situazioni di allevamento brado anche di grande entità che si è cercato di controllare con numerosi interventi senza sortire alcuno effetto. Anzi, malgrado i numerosi piani di Eradicazione della PSA che si sono succeduti negli anni, il fenomeno sembrerebbe in aumento. Nella zona opera l'unico salumificio che in ambito regionale utilizza materia prima sarda e che ha, in virtù di ciò, ottenuto il marchio del Consorzio Carni Sarde. 4c. Zona Orientale. E' rappresentata in pratica dall'Ogliastra. In quest'area operano buone realtà produttive, soprattutto nei comuni intorno a Lanusei, accanto a forme tradizionali di allevamento anche allo stato brado, fonte, quest'ultima, di numerosi problemi sanitari. Anche questa zona, come la precedente, soffre per la forte presenza della Peste Suina Africana. Nella provincia esistono 25 mattatoi, 5 dei quali privati e 3 attualmente inattivi.

Documenti correlati
Opuscolo sull'allevamento suino in Sardegna [file .pdf]