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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Miglioramento genetico e tecniche innovative di propagazione del carciofo

Negli ultimi decenni si è evidenziato un lento e progressivo peggioramento delle potenzialità produttive e delle caratteristiche qualitative del carciofo Spinoso sardo. Questo fenomeno risulta più accentuato nelle realtà produttive orientate verso produzioni sempre più precoci che anticipano da fine giugno ad inizio luglio l’epoca di trapianto, e nei casi in cui sia necessario rinnovare annualmente le carciofaie.

Attualmente si riscontra un ridimensionamento delle superfici destinate a questa specie: i produttori lamentano che la coltura non risponde con adeguati incrementi produttivi all’impiego dei più moderni e onerosi mezzi tecnici di coltivazione. Generalizzando si attribuisce la ridotta produttività della coltura al fenomeno della stanchezza del terreno ma questa chiave di lettura, pur verosimile, non considera altri aspetti fondamentali quali la mancata applicazione di metodi di selezione del materiale genetico e la necessaria razionalizzazione della tecnica di propagazione. Il carciofo infatti è l’unica ortiva per la quale manca totalmente il supporto di un’attività vivaistica che garantisca la produttività e la sanità delle coltivazioni.

Il Centro Regionale Agrario Sperimentale, per dare un contributo fattivo al rilancio del settore cinaricolo regionale, ha individuato e sviluppato le seguenti linee guida:
· isolare e diffondere cloni in grado di recuperare vigoria, precocità e produttività;
· razionalizzare i sistemi convenzionali di propagazione della specie;
· risanare dalle virosi tramite micropropagazione;
· mettere a punto tecniche vivaistiche;
· meccanizzare le operazioni di impianto delle carciofaie.

Miglioramento genetico e tecniche innovative di propagazione del carciofo [file .pdf]


22.05.2007