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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Centri biodiversità viticola, giornate di innesto

Innesto vite
Prosegue il programma di valorizzazione delle risorse genetiche viticole con l'innesto delle barbatelle di vite americana impiantate nei centri di orientamento varietale, realizzati da Laore Sardegna in collaborazione con l'Agenzia per la ricerca Agris e le aziende che hanno aderito all'iniziativa:

Realizzazione di otto centri di orientamento varietale della biodiversità viticola della Sardegna

I centri accolgono varietà di uva da vino individuate negli studi condotti da Agris su viti selvatiche e vitigni autoctoni, caratterizzati da profili genetici 'biodiversi' e significative differenze rispetto al resto del Mediterraneo.


Dopo quelli della scorsa estate a Mores (Soc. Oppia) e di fine inverno a Sedini (aziende Addis e Doro) e Nurallao (az. Sionis), lo scorso fine settimana è stata la volta degli innesti a 'gemma vegetante' realizzati nelle aziende Arvesiniadu di Bono, Bellu a Ozieri e Bingiateris a Ortueri. I restanti impianti di Villa San Pietro, Alghero, Genoni, Seui eTrinità d’Agultu verranno invece innestati la prossima primavera a 'omega' o a 'spacco'.

L'innesto è la tecnica di propagazione che consente di unire due piante diverse per ottenere un individuo con le caratteristiche di entrambe. Nello specifico si sfrutta la resistenza della vite americana quale portainnesto resistente alla fillossera, un insetto che non lascerebbe scampo alle radici della vite europea, con le capacità produttiva della Vitis vinifera.

Galleria
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Le immagini illustrano le diverse operazioni che in sequenza accompagnano l’innesto: prelievo delle gemme, unitamente ad una porzione di corteccia detta scudetto, che vengono lasciate immerse in acqua fino al giorno successivo. Quindi si pratica sulla barbatella un’incisione dove viene applicata la gemma in modo da favorire il contatto tra i due bionti. Una volta completati i processi di cicatrizzazione si otterrà una nuova pianta che assorbe le sostanze con le radici della vite americana e fotosintetizza ed elabora nutrienti per la crescita e per la produzione con la parte epigea derivante dalla gemma applicata con l’innesto.

Tra i vitigni a bacca nera innestati in questa fase ricordiamo: Nieddu Polchinu, Nera di Oliena e Caricagiola. Fra i bianchi: Granatza, Arvarega, Cannonau Bianco, Cannonau Dorato e quattro nuovi cloni di Bovale sardo o Muristellu, vitigno molto diffuso nel Mandrolisai, luogo dove trova la sua culla elettiva.

Il progetto mira a diffondere la conoscenza tra produttori, trasformatori e consumatori, dei valori ecologico, identitario ed enologico della biodiversità viticola della Sardegna, un variegato patrimonio di vitigni autoctoni a diffusione locale, ciascuno con un profilo genetico originale e biodiverso, con differenze significative rispetto alle principali varietà presenti nel Mediterraneo.

Ogni vitigno deriva da una specifica collocazione geografica, frutto della sperimentazione empirica e della selezione da parte di viticoltori che nel tempo hanno individuato quelle varietà di uva che meglio di altre riuscivano ad esaltare la specifica vocazione agro-ambientale di un territorio in funzione di obiettivi enologici di qualità, decretando così il successo e l’affermazione delle tante specificità nei diversi areali della Sardegna.

Sono varietà che nei decenni scorsi sono state relegate ad un ruolo secondario rispetto ai blasonati Cannonau e Vermentino e minacciati dalla spinta colonizzatrice dei vitigni ubiquitari francesi, ma che possono contribuire ad ampliare la piattaforma ampelografica regionale e diversificare e/o integrare l’offerta enologica isolana, a condizione che siano adeguatamente valorizzate in funzione delle nuove tendenze del mercato del vino, sempre più attento alle espressioni a connotazione territoriale.

L'iniziativa intende quindi sviluppare il potenziale enologico dei 32 vitigni individuati dai ricercatori di Agris Sardegna adottando soluzioni di produzione e trasformazione rispettose della materia prima e limitando l’impatto della tecnologia sui processi di vinificazione, per esaltare la libera interazione del vitigno con le varie combinazioni di fattori pedoclimatici e culturali antropici e favorire la completa estrinsecazione naturale dei valori genetici.

I centri di orientamento varietale e diffusione della biodiversità, in tale contesto, assolvono un'importante funzione di tutela nei confronti dell’erosione genetica, affidando ai viticoltori il ruolo di Agricoltori Custodi.

Il materiale di propagazione utilizzato è custodito nella banca del germoplasma coordinata dall’Agenzia Agris, dove sono depositate le risorse genetiche che saranno iscritte per la loro tutela al Repertorio regionale dell’agrobiodiversità appena istituito ai sensi della LR 16/2014.

Contatti
Laore Sardegna - Servizio Sviluppo della multifunzionalità e valorizzazione della biodiversità agricola - Unità organizzativa Tutela e valorizzazione della biodiversità agricola sarda