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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Appello dell'assessore Prato a Fieracavalli: "Più attenzione per l'ippica sarda a rischio il futuro del comparto"

"Occorre più attenzione - ha detto Prato - per il mondo dell’ippica sardo da parte di istituzioni ed enti pubblici nazionali, primo fra tutti l’Unire (Unione nazionale per l’Incremento delle razze equine)” ha aggiunto l’assessore nell’incontro avuto a Fieracavalli con diversi rappresentanti dell’ippica della Sardegna per fare il punto su progetti e problematiche del settore".

CAGLIARI, 9 NOVEMBRE 2010 - "Per salvare il mondo dell’ippica sardo la Sardegna deve avere riconosciute un numero di giornate di corse adeguato al suo peso nel panorama nazionale. Nel 2010 i nostri ippodromi hanno potuto beneficiare solo di 30 giornate, contro le 179 della Sicilia, e questa stortura nel calendario non fa che mettere a rischio soprattutto i nostri allevamenti, fucina di cavalli e fantini di primordine in tutta Italia. Se si fermano loro, e la mobilitazione del comparto è ormai vicina, dobbiamo essere consapevoli che si blocca l’intero sistema di corse e scommesse che assicurano la vita al settore non solo a livello regionale". È il messaggio lanciato dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, nella giornata conclusiva di Fieracavalli a Verona.

"Occorre più attenzione per il mondo dell’ippica sardo da parte di istituzioni ed enti pubblici nazionali, primo fra tutti l’Unire (Unione nazionale per l’Incremento delle razze equine)” ha aggiunto l’assessore nell’incontro avuto a Fieracavalli con diversi rappresentanti dell’ippica della Sardegna per fare il punto su progetti e problematiche del settore. Durante il colloquio con gli esponenti degli ippodromi isolani è emerso come negli ultimi anni l’attenzione verso l’ippica sarda sia sensibilmente diminuita, mettendo a rischio soprattutto il futuro dei nostri allevamenti. Un comparto tra i più importanti d’Italia, per numero e qualità, e che costituisce il vivaio per il resto delle regioni italiane sia per quanto riguarda i cavalli, sia per i nostri fantini che rendono così unici palii e manifestazioni di tutta Italia.

"Anche di recente - ha spiegato l’assessore - i sondaggi hanno dimostrato come due sardi su tre amino andare a cavallo e ogni volta che nei nostri ippodromi si corre c’è una grande affluenza di appassionati, e non solo di addetti ai lavori come avviene in strutture di città come Milano, Roma o Napoli".

"Ma purtroppo – denuncia Prato - questo sembra importare poco a chi decide, ad esempio, il calendario delle giornate di corsa negli ippodromi: per dare un dato, nel 2010 su un totale di 2248 giornate in Italia, alla Sardegna ne sono spettate solamente 30, contro le 179 della Sicilia, regione questa che certo non può vantare una tradizione e il numero di allevamenti della Sardegna".

Facendo una media tra il numero di giornate totale (2248) e le 15 regioni dove l’ippica è praticata, le giornate a regione sarebbero 149, cifra ben lontana dalle 30 assegnate alla nostra Isola nelle due strutture oggi operative (Chilivani e Sassari). Una cifra ancora inferiore rispetto a quella degli anni scorsi (38 nel 2009 e 50 nel 2008).

"I numeri ufficiali dicono questo ed ecco perché l’ippica sarda non può più subire insensibilità e disattenzioni varie mostrate fino a oggi" conclude l’assessore.


09.11.2010