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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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La Spisa e Prato: Le richieste del M.P.S. incompatibili coi limiti del patto di stabilità

"Qualora si decidesse di attuare questa scelta, comunque ci sarebbe il problema dei limiti di spesa imposti dal Patto di Stabilità", ha detto La Spisa.

CAGLIARI, 21 OTTOBRE 2010 - "Esaudire le richieste del Movimento dei pastori, oggi fatte proprie dall’opposizione con un disegno di legge presentato in Consiglio, comporterebbe gravi conseguenze per tutto il sistema economico della Sardegna. Sul bilancio 2010, in termini di competenza, per recuperare 110 milioni, l’opposizione propone di togliere le risorse al sistema delle imprese, ai Piani Integrati d’Area, ai finanziamenti previsti per le aree di crisi di Tossilo, del Sulcis e del nord Sardegna e ai contratti di programma nell’industria per un totale di 50 milioni; ancora, verrebbero tagliati 20 milioni per incentivi alle imprese turistiche e 20 milioni alle imprese artigiane; ulteriori 20 milioni, sempre secondo l’opposizione, andrebbero tolti ai comuni per opere pubbliche di interesse locale. Qualora si decidesse di attuare questa scelta, comunque ci sarebbe il problema dei limiti di spesa imposti dal Patto di Stabilità”.

E’ quanto affermato dall’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa e da quello dell’Agricoltura, Andrea Prato, in merito alle dichiarazioni dell’opposizione sulla vertenza del Movimento Pastori.

“Perché tutti sappiano di cosa si tratta – hanno ripreso gli assessori - precisiamo che il Patto impone alla Sardegna di non spendere per il 2010 più di 3 miliardi e 265 milioni al netto della spesa sanitaria. Ad oggi sono stati già spesi 2 miliardi 445 milioni; rimangono, da qui a dicembre, 820 milioni destinati per circa 545 milioni a spese obbligatorie, mentre sugli altri 275 milioni gravano 175 milioni per le politiche sociali e la lotta alla povertà e altri 100 sono richiesti dal sistema degli enti locali per contributi che la Regione deve a comuni e provincie per opere pubbliche già realizzate e pagate e che, in mancanza di questi trasferimenti,rischierebbero di portare gli enti locali interessati alla violazione del Patto di Stabilità e al conseguente rischio di dissesto finanziario”.

“Sulla richiesta di violazione volontaria da parte della Regione dei limiti di spesa del Patto di Stabilità – continuano La Spisa e Prato - facciamo presente che l’attuale governo regionale, così come il precedente, sta seguendo la regola di non violazione, perché le sanzioni sarebbero gravissime, portando alla riduzione del plafond del prossimo anno pari all’importo dello sforamento. In secondo luogo porterebbe al divieto assoluto di nuove assunzioni e anche al divieto di rinnovo per contratti in essere a tempo determinato dai quali dipende l’erogazione di servizi essenziali oltre al divieto di contrarre mutui per la realizzazione di opere pubbliche”.

“Le precisazioni fatte dai gruppi dell'opposizione questo pomeriggio – concludono i due assessori - continuano a nascondere il fatto che queste risorse graverebbero su impegni annuali e pluriennali per lo sviluppo e il lavoro, soprattutto nelle aree di crisi. In ogni caso il limite del patto di stabilità rimane e la sua violazione avrebbe conseguenze incalcolabili”.


21.10.2010