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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Pesca: blocco allo strascico e divieti per i pescherecci non sardi. Risorse per 1,5 milioni.

CAGLIARI, 31 LUGLIO 2010 - Basta con le “incursioni” nel mare sardo di pescherecci di altri compartimenti marittimi. La Regione ha dato il via libera al fermo temporaneo della pesca a strascico e al divieto delle reti da circuizione (per barche sopra i 35 GT), provvedimenti che tra l’altro proibiscono espressamente l’attività di imbarcazioni da altre regioni che spesso depredano i fondali delle acque territoriali sarde, in barba alla legislazione regionale. L’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato ha firmato ieri due appositi decreti, peraltro molto attesi dalle organizzazioni di categoria più rappresentative (Federcopesca, Agci Agrital, Associazione Armatori e Lega Pesca), che hanno anche l’obiettivo di ridurre lo sforzo di pesca e salvaguardare gli stock ittici, così come stabilito dalla normativa regionale, nazionale e dal Fondo europeo per la pesca (Fep).

“La Regione – spiega l’assessore Prato - contribuirà con risorse proprie, per un totale di 1,5 milioni di euro, agli aiuti finanziari da destinare sia per gli operatori imbarcati che per le imprese di pesca aderenti al fermo biologico. In più, per quelle barche che estenderanno volontariamente l’interruzione dell’attività, prevediamo un ulteriore premio. Questo perché la tutela degli stock ittici è indispensabile per garantire un futuro al comparto isolano. Prevediamo inoltre che il fermo sia tassativo anche per i pescherecci in arrivo da altri compatimenti marittimi”.Per quanto riguarda il primo decreto, il fermo sarà valido dal 1 al 30 settembre e si applica alle imbarcazioni abilitate allo strascico e/o volante, escluse quelle che praticano la pesca oceanica e operano oltre gli stretti. Volontariamente, le imbarcazioni di stazza inferiore a 15 GT (Gross tonnellage, l'unità di misura adottata) che ne faranno richiesta, potranno posticipare il fermo fino al 15 ottobre 2010, mentre potrà essere anticipato al 17 agosto per le barche di stazza oltre i 15 GT. Le misure di interruzione si applicano, nelle acque territoriali della Sardegna, anche ai pescherecci provenienti da altri compartimenti marittimi. I pescherecci iscritti nei compartimenti isolani potranno continuare a pescare oltre il limite territoriale di 12 miglia marine. Potranno continuare nella loro attività anche le navi che operano con altri sistemi di pesca e quelle che praticano pesca-turismo, solo dopo aver sbarcato le attrezzature per lo strascico.

Per compensare il blocco temporaneo dell’attività, la Regione ha previsto degli aiuti (per 1,5 milioni) a favore sia degli operatori imbarcati che delle imprese di pesca iscritti nei compartimenti marittimi della Sardegna. I premi saranno calcolati sia con una quota fissa sia con una variabile a seconda della stazza calcolata in GT. In più, la Regione ha stabilito un premio aggiuntivo per le barche che anticiperanno e posticiperanno il fermo.Relativamente al secondo decreto, che vieta l’utilizzo delle reti da circuizione fino all’entrata in vigore dei Piani locali di gestione (misura 3.1 del Fep), il provvedimento è stato emanato per garantire una gestione sostenibile degli stock ittici ed evitare così che sulle ricciole in particolare venga esercitato un eccessivo sforzo di pesca da parte delle imbarcazioni sopra i 35 GT. Il sistema di circuizione comprende quelli a “tonnara volante” sia a una che a due imbarcazioni; “cianciolo per pesce azzurro” e “cianciolo” per pesce bianco sia a una che a due imbarcazioni; “circuizione senza chiusura”.


02.08.2010