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IL SISTEMA AGRICOLO DELLA SARDEGNA
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Dalla Sardegna il primo progetto nel Mediterraneo di ripopolamento dell'aragosta rossa

CAGLIARI, 12 MAGGIO 2010 - Con la firma del decreto di individuazione delle aree di tutela biologica, parte oggi in Sardegna il piano di ripopolamento dell’aragosta rossa. Si tratta del primo progetto del genere in Italia e nel Mediterraneo. Gli assessori regionali dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Andrea Prato e Giuliano Uras, hanno presentato il programma, portato avanti con la direzione scientifica del dipartimento di Biologia animale dell’Università di Cagliari, che ha l’obiettivo di salvaguardare una delle risorse ittiche più pregiate del mare dell’Isola e nello stesso tempo consentire ai pescatori di crearsi nuove occasioni economiche. Saranno infatti loro a contribuire al ripopolamento nelle 5 aree marine (con 14 sotto-zone) individuate per il ripopolamento della specie, zone nelle quali saranno ospitati gli esemplari sottotaglia (lunghezza del carapace al di sotto dei 9 centimetri). Alla presentazione erano presenti Angelo Cau, direttore del dipartimento di Biologia animale, e Alessio Satta della Conservatoria delle Coste.

"Il progetto - spiega l’assessore Prato - intende far convergere due esigenze solo apparentemente contrastanti: quelle del mare e quelle dei pescatori. Vogliamo contribuire a ripopolare il nostro mare, sempre più povero e malato, non solo con l’aragosta ma di riflesso con tutte le specie ittiche non antagoniste, innescando un circolo virtuoso. Solo così i nostri pescatori potranno avere assicurato il loro futuro economico e solo così potremo contare in un mare di nuovo pieno di vita".

Soddisfatto anche l’assessore Uras: "Questo è un progetto per molti versi rivoluzionario e che darà nuove prospettive ai pescatori e al nostro mare. Senza un mare sano e vivo, senza una risorsa rinnovabile non ci può essere la pesca. Questo gli operatori ittici l’hanno capito e saranno loro i protagonisti del ripopolamento dell’aragosta".

Le aree di tutela sono state scelte dopo aver consultato le varie marinerie della Sardegna. Tutti gli esemplari pescati saranno poi marchiati e conferiti all’interno delle zone di tutela biologica, dove rimarranno per 30 mesi, durata del progetto sperimentale. Subito dopo, e una volta raggiunte le dimensioni ammesse dalle norme comunitarie, potranno essere ripescati. Il numero di aragoste immesse varierà da 1.410 nell’area più piccola a 11.770 in quella più vasta e verrà raggiunta una densità pari a 10 aragoste per ettaro. La loro dimensione varierà tra i 24 e i 26 centimetri e raggiungeranno la taglia commerciale entro la fine del programma. Per ora la Regione ha stanziato 1,250 milioni di euro, ma gli assessori Prato e Uras hanno annunciato che chiederanno maggiori risorse all’Unione europea vista la portata strategica del progetto.

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12.05.2010