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Progetto Camp: azione sperimentale della Regione per tutelare pesca e ambiente

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CAGLIARI, 17 MARZO 2010 - Tutelare la risorsa mare e garantire agli operatori del settore un reddito nel tempo. Sono tra gli obiettivi dell'azione pilota del progetto Camp sulla gestione integrata delle risorse ittiche, presentato questa mattina a Cagliari dagli assessori regionali dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Giuliano Uras e Andrea Prato, assieme al direttore dell’Agenzia conservatoria delle coste, Alessio Satta.

Il piano, che si avvale del supporto scientifico del Com.Bio.Ma (Centro di competenza sulla biodiversità marina ), coordinato dal docente universitario Angelo Cau, prevede la riqualificazione dei sistemi spiaggia-duna, dei litorali dinamici degradati, il consolidamento e qualificazione dell’offerta turistica locale in un’ottica sostenibile e la gestione integrata per la tutela e la valorizzazione delle risorse ittiche. Per quest’ultima fase, attualmente in corso, sono state selezionate 22 aree costiere pilota, che vanno da Buggerru a Trinità d’Agultu, e nelle quali sono previste tre azioni che vanno dal ripopolamento dell’astice ai metodi innovativi per incrementare la produzione del polpo fino al modello di gestione integrata e pesca sostenibile del riccio di mare.

Progetti pilota che si realizzeranno rispettivamente a Castelsardo, Su Pallosu a San Vero Milis e Buggerru. Una delle caratteristiche del progetto Camp - che avrà una durata di due anni - è il pieno coinvolgimento degli operatori locali. Il progetto Camp attuato dalla Regione Sardegna, in alcune sue azioni pilota come la marchiatura del polpo, è il primo del genere nel Mediterraneo.
“L’ambiente è una fonte rinnovabile di primaria importanza e attraverso questo progetto sperimentale intendiamo sostenere l’integrazione dell’attività della pesca con il tessuto socioeconomico locale. Queste azioni ci consentiranno anche di tenere sotto controllo e valorizzare secondo le singole specificità il patrimonio ambientale e marino della Sardegna”, ha spiegato l’assessore Uras presentando le linee guida delle azioni.
La politica del dialogo non solo tra Regione e operatori, ma soprattutto tra le varie competenze all’interno della stessa amministrazione e il mondo accademico è stata messa in luce dall’assessore Prato: «Rispetto al passato c’è una nuova voglia di collaborare assieme e questo segnale è arrivato anche a Bruxelles. Una politica che porta maggiori risultati in tempi più veloci e a beneficio di tutti: delle istituzioni e della comunità isolana. Il progetto Camp va nella direzione di investire in uno dei nostri settori strategici, la pesca, che è una grande opportunità e un’occasione di tutelare il mare rilanciando i consumi del prodotto interno».
Il progetto, ideato dall’Agenzia Conservatoria delle Coste, rappresenta uno dei tanti settori di attività dell’organismo regionale - che fa capo all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente - nato per portare avanti una strategia di gestione integrata delle coste sarde e favorirne lo sviluppo sostenibile.

"Dopo la fase sperimentale, gli obiettivi principali delle azioni del progetto Camp sulla gestione integrata delle risorse della pesca potranno essere replicati su scala regionale assicurando anche un supporto sinergico alle dinamiche del turismo sostenibile”, ha precisato il direttore della Conservatoria, Alessio Satta.


18.03.2010