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Pesca dei ricci, dal comitato tecnico consultivo regionale proroga al 2 maggio

CAGLIARI, 9 MARZO 2010 - Il Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca ha deciso a maggioranza di prorogare fino al 2 maggio il prelievo del riccio di mare. La decisione è stata presa questa mattina a Cagliari al termine della riunione. Si è tenuto conto soprattutto delle cattive condizioni meteo-marine che in questi mesi hanno ridotto notevolmente il prelievo. L’assessore nell’occasione ha anche ricevuto una delegazione di pescatori di ricci, che hanno riconosciuto come numerose volte siano stati ricevuti dallo staff e dal direttore del Servizio pesca dell’assessorato.

"La proroga, fino a ieri, non era mai stata chiesta né alla Regione né alle associazioni di categoria. Se fosse stato fatto prima, ne avremmo parlato prima. In ogni caso, non è spostando di un mese i termini di prelievo che si risolvono i problemi - ha spiegato Prato - anche perché, come sostiene la scienza, il mare continua a impoverirsi e ciò che prendiamo oggi non potremo più pescarlo domani. Ecco perché, assieme alle associazioni di categoria e a un gruppo di lavoro ristretto, stiamo lavorando a una proposta di legge-quadro sulla pesca che verrà discussa dal Comitato il prossimo 13 aprile con l’obiettivo di rilanciare il comparto con misure sistematiche e non più “spot”".

Sulla rimozione dei divieti di pesca nell’area Sic (Sito di interesse comunitario) di Carloforte, l’assessore ha annunciato che scriverà agli enti competenti per capire come si possa agire per agevolare il lavoro dei pescatori. "Sono tematiche complesse e sulle quali non decide un assessore con uno schiocco di dita, e soprattutto non serve protestare clamorosamente perché questo non aiuta a risolvere il problema".

Sulla richiesta di 3 milioni di euro per la “rottamazione” delle licenze, l’assessore ha ricordato che su una dotazione totale di 15 milioni di euro del Fondo europeo della pesca 2007/2013 disponibile per tutta la filiera, i 3 milioni sono una cifra difficilmente accoglibile, sia perché andrebbe a favore di una parte minima di operatori (una quarantina circa su circa 3000) sia perché si andrebbe incontro a sanzioni dell’Unione europea per aiuti di Stato, generando nuovi casi come quello della legge 44 sui mutui agricoli.
Sulle nuove autorizzazioni, è stato ricordato che queste riguardano altre zone diverse dal Cagliaritano, in aree dove non ne esisteva un numero elevato. Inoltre, rispetto al passato queste valgono 5 anni e non più un solo anno, agevolando di fatto la programmazione degli operatori.

"Il Comitato sta lavorando e ha lavorato da subito sulle varie tematiche della pesca, indipendentemente da manifestazioni che bloccano i porti e che fanno tutto tranne che accelerare la risoluzione dei problemi del comparto. Auspico poi che vengano coinvolte maggiormente, da parte degli operatori, le associazioni di categoria perché queste hanno il compito di fare sintesi della molteplicità delle richieste".

L'assessore ha infine ribadito che sul rinnovo delle concessioni delle lagune è stata istituita una commissione interassessoriale che ha il compito di fare il quadro della situazione caso per caso e di predisporre un disegno di legge unitario della Giunta in materia. L’orientamento è che per l’immediato futuro venga garantita maggiore occupazione rispetto al passato.


10.03.2010